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Cos’è il CBG? A cosa serve e perché bisogna conoscerlo?
Il CBG rientra nella famiglia dei fitocannabinoidi, ossia cannabinoidi presenti nella pianta di Cannabis sativa.
Fu lo scienziato Y. Gaoni che nel 1964 scoprì questo benefico Cannabigerolo privo di proprietà psicoattive, il quale non intacca le funzioni percettive del cervello, non alterando così la coscienza operativa di chi lo assume come ad esempio il THC, ma contribuendo ad un rilassamento generale dell’umore.
Il CBG risiede nei tricomi (sottili escrescenze delle piante) sotto forma acida, il CBGA- dove A sta per gruppo carbossilico aggiuntivo- e risulta essere il primo a svilupparsi nella pianta. Ecco perché viene considerato il “padre” di altri cannabinoidi più conosciuti, come il CBD e il THC.
Al momento della raccolta, le piante vengono messe ad essiccare e successivamente lavorate. Ed è proprio sfruttando il calore o la luce UV, usati durante questi passaggi, che si induce la perdita dell’acidità del CBG(A) che diventa il componente principale e fautore della formazione degli altri cannabinoidi più conosciuti come il CBD e il THC. Questo passaggio prende il nome di decarbossilazione.
Nel corso degli anni però, il CBG non ha ricevuto l’attenzione che meritava per un sottile, ma importante aspetto.
Al momento della fioritura, il cannabinoide che spicca maggiormente sugli altri, risulta essere proprio il CBG. Procedendo con l’essiccazione della sostanza però, la concentrazione ammonta a circa l’1%, a volte anche meno. Questo ha comportato un disinteresse da parte degli studiosi e degli scienziati durante questi anni, nonostante il grande potenziale di questo cannabigerolo.
La Convenzione sulle sostanze psicotrope (CPS), ossia il trattato internazionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite firmato ed approvato nel 1971, non riporta il CBG come sostanza psicoattiva. Questo fa ben sperare in un futuro più roseo nei confronti di questo potentissimo cannabinoide. Continuate a leggere per scoprire il perché.
Le 5 proprietà terapeutiche del CBG che miglioreranno la tua salute.
Tumori e cellule cancerogene
E' stato dimostrato che il CBG ha proprietà antitumorali. I test condotti da Cannabis Pharmaceuticals hanno dimostrato che il cannabigerolo ha efficacia antitumorale contro le cellule malate gastrointestinali umane. Il CBG essendo un cannabinoide neutro, riesce a penetrare nella membrana di una cellula cancerosa, riducendone la vitalità.
Ansia e stress
Ebbene sì, il CBG è un grande inibitore del neurotrasmettitore GABA (acido gamma-amminobutirrico), che con le stesse tecniche dei famigerati cannabinoidi (CBD), riduce lo stato d’ansia e la tensione muscolare, rivelandosi anche efficace contro la depressione. Il potenziale terapeutico risulta essere legato principalmente col nostro sistema nervoso proprio perché il CBG è in grado di sollecitare il recettore cb1, che ha a che fare con il controllo delle emozioni, col nostro benessere psico-fisico ed è responsabile della regolazione motoria.
Psoriasi
Il Cannabigerolo sta riscontrando successo anche per quanto riguarda il trattamento della pelle, riuscendo a contrastare patologie come la psoriasi, inibendo la proliferazione dei cheratinociti, attraverso un’applicazione transdermica, ossia direttamente sulla pelle.
Glaucoma
Il primo studio che dimostrò come il CBG potesse essere davvero efficace nel trattamento del glaucoma, risale al 1984 e nel 1990, una ricerca pubblicata sul Journal of Ocular Pharmacology and Therapeutics portò finalmente alla luce il potenziale del CBG, il quale permette maggior drenaggio della cavità oculare, dal momento che ne riduce la pressione.
Malattie Infiammatorie Intestinali
Secondo uno studio condotto su 127 partecipanti dal Dott.re Ethan Russo, fondatore del Journal of Cannabis Therapeutics, i tre quarti delle persone che erano affette dal morbo di Crohn, sono migliorate, lo stesso per quanto interessava l’82,4% dei pazienti affetti dalla sindrome dell’intestino irritabile. Ciò ha comportato un’interruzione dell’uso di antidolorifici e antidepressivi da parte dei pazienti.
Gli effetti neuroprotettivi del CBG nella malattia di Huntington
La malattia di Huntington è una patologia progressiva, degenerativa e di affezione ereditaria, che colpisce il sistema neurologico, comportando una degenerazione dei neuroni e della corteccia cerebrale. Cosa comporta e come si manifesta?
Frequenti sono i disturbi emotivi e dell’umore, gravi alterazioni del comportamento e un progressivo deterioramento cognitivo.
Nel 2015 i ricercatori del reparto di Biochimica e Biologia molecolare dell’Università di Madrid, sottolinearono l’importanza e la valenza delle proprietà neuroprotettive del CBG. I ricercatori hanno usato due modelli differenti della malattia di Huntington nei topi, che vedeva un progressivo deterioramento delle cellule del cervello.
Lo studio dimostrò come il CBG apportasse miglioramenti nei deficit motori proteggendo allo stesso tempo i neuroni.
Esiste dunque una differenza tra CBD e CBG?
Chi già conosceva il potente cannabinoide o CBD, leggendo questo articolo, avrà potuto riscontrare delle similarità tra i due, specie per quanto riguarda i benefici sul corpo umano ed i suoi relativi impieghi terapeutici. Guardiamo insieme più da vicino ciò che li accomuna:
Entrambi hanno risvolti positivi sul nostro sistema endocannabinoide. Degli studi condotti rispettivamente nel 1990 e nel 2015, hanno dimostrato e comprovato come il CBG riduca la pressione intraoculare scaturita dal glaucoma, e di come questo cannabigerolo abbia dei riscontri positivi nella terapia della disfunzione vescicale;
I due principi miracolosi, sono privi delle proprietà psicotiche del THC come anche degli effetti collaterali;
Sia il CBG che il CBD sono principi attivi naturali presenti nella pianta.
Bene, sino ad ora abbiamo evidenziato quelle che risultano essere le somiglianze tra i due. Vediamo ora ciò che li differenzia ma che li rende entrambi essenziali per il nostro sistema.
Lavorazione del Cannabigerolo.
Abbiamo evidenziato già all’inizio la presenza del cannabigerolo, del circa 1% nel momento della fioritura della canapa. Questo comporta una maggiore difficoltà del suo isolamento rispetto al CBD, oltre il fatto che non è affatto facile isolarlo oltre ad essere anche molto oneroso. Sono richieste conoscenze particolari e specifiche, insieme a particolari attrezzature.
Struttura chimica.
Il CBG e il CBD si differenziano anche per la loro struttura chimica. Il CBD è costituito da 21 atomi di Carbonio, 30 atomi di Idrogeno e 2 atomi di Ossigeno,mentre il CBG è costituito da 21 atomi di Carbonio, 32 atomi di Idrogeno e 2 atomi di Ossigeno.
Interazione.
Esistono distinzioni anche nel meccanismo d’azione delle due sostanze. Il CBG interagisce con i ricettori CB1 e CB2, mentre il CBD influenza tutto il sistema endocannabinoide.
Concludendo non vi è un vincitore tra CBD e CBG. Possono essere considerati addizionali, dando origine al cosiddetto “Effetto Entourage”, dove gli effetti di ciascun cannabinoide vengono aumentati e diventano più pronunciati, se combinati.
Dunque risulta evidente come il CBG sia uno tra i cannabinoidi più essenziali per quanto riguarda il proprio benessere e la cura del proprio corpo. Qui potrai vedere i prodotti CBG che con dedizione, passione e in maniera del tutto naturale, abbiamo sviluppato nel corso degli anni.
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